12 SETTEMBRE 1943 – Carri armati entrano a Cuneo.
Grande è il numero di vite che la città di Cuneo sacrifica nella Seconda Guerra Mondiale. Non a caso la città è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare e qui sorge un monumento alla Resistenza Italiana.
Moltissimi dei suoi giovani abitanti vengono impegnati sul fronte russo, in pochi riusciranno a tornare a casa. Ma è anche forte la partecipazione ai movimenti di liberazione partigiana che hanno interessato tutto il territorio cuneese.
Il 25 Luglio del 1943 giorno successivo alla caduta di Benito Mussolini, Duccio Galimberti, avvocato liberale e figura di spicco dell’antifascismo, dal balcone della sua casa arringa la folla, con il suo discorso rivitalizza le coscienze e richiama gli abitanti di Cuneo alla guerra contro i Tedeschi: la risposta arriverà pronta e moltissimi condivideranno la lotta partigiana.
L’occupazione tedesca durerà fino all’avanzata partigiana dell’aprile del 1945. Nel frattempo Galimberti sarà assassinato e Boves data alle fiamme, episodi tragici che segnano il percorso di liberazione.