Il Musinè, montagna misteriosa
Non è il Monviso, non è il Rosa e nemmeno il Rocciamelone, eppure il Musinè (appena 1150 metri di altezza) è una delle montagne più conosciute e chiaccherate del Piemonte. Ad una ventina di chilometri da Torino, all’ imbocco della Valle di Susa, dirimpetto alla Sacra di San Michele, è ben visibile dall’ autostrada e dalle statali 24 e 25. La sua fama è legata soprattutto alle leggende che lo circondano. Probabilmente per la totale assenza di vegetazione (inutili tutti i tentativi di rimboschimento), il Musinè è da sempre considerato un sito esoterico. Esistono diversi racconti misteriosi: da ipotetica sede di base aliena con vari avvistamenti Ufo alla presenza di fuochi fatui notturni, da alcuni rigagnoli dove l’ acqua scorre al contrario rispetto alle forze di gravità a punto di forte spiritualità.
Leggende narrano che fu sede dell’ esilio temporaneo di Erode il Grande per punirlo della Strage degli Innocenti. Si narra inoltre che proprio sul Musinè a Costantino I apparve la croce fiammeggiante con la scritta In hoc Signo Vinces (in questo segno vincerai) alla vigilia della famosa Battaglia di Torino del 312 d.C. Solo leggende? Sta di fatto che proprio in vetta al Musinè nel 1901 è stata posta una gigantesca croce bianca di cemento armato (alta ben 15 metri) con la scritta “A perpetuo ricordo della vittoria del Cristianesimo contro il paganesimo…”. E già a metà del ‘500 sulla montagna fu eretto il santuario di Sant’ Abaco, spazio di aggregazione socio-religiosa assai frequentato da tutti gli abitanti della valle.
Spiritualità e non solo religione. Sul pilastrino di vetta della montagna, nel 1973, fu posta questa iscrizi0ne: “Qui è l’ ultima antenna dei sette punti elettrodinamici che la terra tutta respira…” seguiva un elenco di entità magiche operanti sul Musinè, tra cui Gesù, Maometto, Confucio, Abramo, Gandhi, Buddha e via dicendo. La lapide conteneva inoltre un invito “Pensaci intensamente, il pensiero è costruzione”. Dopo cinque anni la lapide scomparve, ma il 7 ottobre 1984 un gruppo di esoteristi la ricollocò, cementificandola, ai piedi della grande croce.
Se aggiungiamo il fatto che alla base del monte vi è un cono d’ ombra che oscura qualsiasi trasmissione radio e che sono tantissimi i presunti avvistamenti Ufo, gli incendi improvvisi, i fulmini che si abbattono sulle sue rocce…ecco che il gioco è fatto. Forse per spiegare questi fatti basterebbe ricordare che il Musinè potrebbe essere un vulcano spento da millenni e che – inoltre – vi sono state trovate antiche cave di magnesite.
Niente da fare. Il Musinè è ritenuta da tanti una montagna magica e misteriosa.
Mario Castelli