18 AGOSTO 1807 – Giulia Colbert sposa Carlo Tancredi Falletti di Barolo.
Senza questo matrimonio, la nostra città sarebbe stata privata di una delle benefattrici più attive dell’800, ma anche di una donna straordinaria che ha messo la sua intelligenza e la sua ricchezza a disposizione dei più deboli.
Il matrimonio tra i due nobili rampolli avviene, oltre che per fini politici, soprattutto perché hanno in comune una grande attenzione per il sociale, una forte fede religiosa e un amore sconfinato per la cultura. Lei è bella, intelligente, caparbia e sensibile, si innamora di Torino, ne studia la storia e impara addirittura il dialetto, questo le consente di essere ben accolta dalla chiusa nobiltà piemontese.
Il loro segretario è Silvio Pellico, il confessore della giovane marchesa don Giuseppe Cafasso.
Palazzo Barolo, dove Giulia e Carlo risiedono, di giorno è un dispensario di cibo e abiti per i bisognosi e alla sera diventa un prestigioso salotto culturale dove si possono incontrare i personaggi più influenti dell’epoca. Camillo Benso conte di Cavour, giovane intellettuale, muove i primi passi in società ed è soprannominato dalla marchesa “le petite terrible Camille”.
A pochi anni dal loro matrimonio i marchesi brevettano, a Barolo e Serralunga, il pregiato vino che ne porta il nome, ma la loro personalità si esprime a pieno nel sociale: l’Opera Pia Barolo, i primi asili nido gestiti dalla congregazione delle suore di Sant’Anna da loro fondata, giardini, fontane con acqua potabile, oltre a una generosa donazione alla città (300.000 lire) per iniziare la costruzione del cimitero monumentale, sono solo alcuni degli atti portati avanti da Carlo e Giulia Falletti di Barolo.