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15 novembre 2011

Pubblicate le motivazioni della sentenza Thyssen

Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen decise di non fare nulla per la sicurezza e la prevenzione degli incendi nello stabilimento di Torino dove nel dicembre 2007 morirono 7 operai. E per questo merita il minimo della pena prevista per l’omicidio volontario, cioè 16 anni e mezzo di carcere. Lo scrivono i giudici del tribunale di Torino nelle 500 pagine di motivazione della sentenza con la quale nell’aprile scorso lo hanno condannato proprio per omicidio volontario (prima volta in Italia in cui è stata applicata questo reato per gli infortuni sul lavoro). Espenhahn è stato condannato con altri cinque dirigenti delle acciaierie. Una scelta sciagurata, scrivono ancora i giudici, fatta per ragioni di carattere economico, cioè per far risparmiare la Thyssen. L’amministratore delegato era consapevole delle sue responsabilità, a suo favore l’atteggiamento processuale di consapevole collaborazione e l’impegno speso per il versamento di cospicui indennizzi ai famigliari delle 7 vittime. La stesura delle motivazioni, circa 500 pagine, ha richiesto molto lavoro e i giudici hanno impiegato più delle 90 giornate previste per legge. Probabile il ricorso in appello degli imputati condannati. La sentenza depositata oggi è la degna, eccezionale conclusione, di uno dei processi in assoluto più importanti mai celebrati nel nostro Paese e non solo”. Lo ha detto Raffaele Guariniello, che il pm che insieme ai colleghi Francesca Traverso e Laura Longo ha sostenuto l’accusa nel processo ThyssenKrupp.



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