Sequestrò e uccise moglie dell’amante, ergastolo
Ergastolo per Maria Teresa Crivellari, la “mantide” che nel 2010 fece rapire la moglie del suo amante, Marina Patriti di Bruino, la uccise somministrandole del veleno e poi la tenne seppellita per oltre otto mesi nel giardino di casa, a Sant’Ambrogio di Torino (Torino). Sono stati condannati a pene tra i 15 ed i 16 anni anche il figlio della donna, Alessandro Marella, e i due esecutori materiali del sequestro, Andrea Chiappetta e Calogero Pasqualino. I quattro erano tutti imputati di concorso in sequestro, omicidio e occultamento di cadavere. La Crivellari, oltre ad essere l’autrice materiale del delitto, aveva l’aggravante di aver cercato di coinvolgere il marito della vittima, Giacomo Bellorio, sostenendo che l’aveva aiutata a seppellirne il corpo. È stata, dunque, anche condannata per calunnia.
Alessandro Marella, oggi 22 anni, figlio minore di Maria Teresa Crivellari, aveva confessato di avere aiutato la madre a sorvegliare la casalinga e a seppellirne il corpo nel giardino, ma ha sempre negato ogni coinvolgimento nell’omicidio.
Il dispositivo del gup Massimo Scarabello, al termine del processo avvenuto con rito abbreviato, ha condannato il primo a 15 anni e quattro mesi.