Napolitano a Biella evoca Giuseppe Pella
“Nel 1953, dopo elezioni di rottura, il presidente Luigi Einaudi affidò a Giuseppe Pella l’incarico di formare un governo di tregua dicendo: “ce n’è bisogno”. Non durò a lungo, ma servì”, ha detto Giorgio Napolitano, in visita a Biella, città natale di Pella.
“Svolgo il mio mandato in condizioni di giorno in giorno difficili”, ha confessato. Per affrontare la crisi, ha chiesto “spirito di sacrificio e slancio di innovazione”, e ha ringraziato la Chiesa che chiede “coesione” per impulso principale del Papa.
In visita in Piemonte con un tour de force che lo ha portato a Biella ed Aosta, lo porterà domani a Cuneo e sabato a Dogliani, paese natale di Einaudi, primo presidente della Repubblica italiana a cui si è spesso ispirato, Napolitano ha toccato tutti i temi di attualità. Dopo la dura sconfessione delle parole d’ordine secessioniste (“la Padania non esiste”) ha toccato anche il polso all’elettorato della Lega e ai suoi amministratori: non c’è stata traccia di contestazione né di distinguo, ma un’accoglienza calorosa, con molti applausi a scena aperta. E non perché Napolitano abbia attenuato la forza dei suoi richiami: anzi, li ha richiamati tutti. Quando a Biella, ha detto che “L’Italia cresce tutta insieme, con le risorse del Mezzogiorno” o non cresce, un applauso ha buttato giù il teatro. E in sala c’erano tutti i sindaci della provincia con le fasce tricolori, anche quelli che si richiamano alla Lega.