Fiat: dal 2012 fuori da Confindustria
Fiat e Fiat Industrial usciranno dal primo gennaio 2012 da Confindustria. Sergio Marchionne lo comunica, con due lettere, identiche, a Emma Marcegaglia e poi dice: “È un addio ufficiale – spiega poco dopo – non facciamo entrate e uscite. Il ruolo politico di Confindustria non ci interessa”. La leader degli industriali replica: “le motivazioni non stanno in piedi. Rispettiamo ma non condividiamo la scelta”. Il titolo va subito giù in Borsa e chiude con un calo del 3,22% della Spa e del 5,74% di Industrial. Marchionne, che ha ancora aperta in Usa la partita per il rinnovo del contratto Chrysler per il quale spera di evitare il ricorso all’arbitrato, non annuncia solo l’uscita da Confindustria. Mette anche due nuovi tasselli al piano di investimenti per l’Italia: un suv a marchio Jeep dalla seconda metà del 2013 a Mirafiori, dove sono previste anche le nuove versioni della Mito e architetture che permetteranno di produrre più modelli. Ancora incerta, invece, la produzione del suv Alfa Romeo, inizialmente previsto a Mirafiori. Plaude ai nuovi investimenti il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi che non vede nella scelta Fiat di lasciare Confindustria una bocciatura dell’articolo 8 della manovra.
La Fiat – scrive Marchionne – “è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti in 30 Paesi, non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato”.