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29 settembre 2011

Pubblicate motivazioni sentenza Cogne-bis

Anna Maria Franzoni ripete da sempre di non aver ucciso il figlio Samuele. Ma un giudice adesso sostiene che è possibile che non ricordi d’averlo fatto. Nelle motivazioni della condanna del processo Cogne-bis a un anno e quattro mesi per calunnia il giudice sostiene che “nel momento immediatamente successivo al delitto la donna ha registrato nella memoria l’azione omicida e ha attivato una lucida e consapevole strategia per sopprimere gli indizi a suo carico”. Una sorta di rimozione-scissione capace di creare un falso ricordo, ma di una cosa Anna Maria Fran­zoni era certa, che il vi­cino Ulisse Guichardaz fosse innocente eppure l’ha ugualmente denunciato e perciò ca­lunniato.

In 189 pagine delle motivazioni della sentenza il giudice spiega che l’obiettivo della calun­nia era quello di creare il dubbio che l’assassino fosse un altro e non la madre. La condanna per il Co­gne-bis sarà appellata dai legali della Franzoni, in ogni caso cadrà in prescrizione a gennaio 2012. La donna sta scontando in carcere la condanna a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, anche se lei continua a proclamarsi innocente.



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