Compie un anno bimba nata da madre morta a Torino
Sorride la piccola Idil in braccio al padre Isse: domani festeggia il suo primo compleanno la piccola somala nata all’ospedale Sant’Anna di Torino da una donna in coma, tenuta in stato vegetativo appositamente per farla nascere. A vederla sembra una bambina come tutte le altre, avvolta nella sua tutina bianca e rosa mentre mangia i microfoni delle televisioni che accerchiano il papà e Osman, il mediatore culturale che gli fa da interprete. Eppure non è così: la sua è una storia eccezionale. Quasi nessuno, un anno fa, avrebbe sperato nella sua sopravvivenza, ma soprattutto che crescesse sana e senza alcun problema. Soltanto la tenacia dell’equipe dell’ospedale torinese è riuscita a mantenerla in vita. Adesso il peggio è passato: Idil deve essere controllata regolarmente una volta al mese, ma potrà diventare grande e il futuro non fa più paura. La coppia era arrivata a Torino nel luglio dello scorso anno per tentare di salvare la vita alla donna, che aveva un tumore al cervello e portava già in grembo la bimba. Il 24 agosto 2010 mamma Idil era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa e due giorni dopo era entrata in coma irreversibile. Il personale dell’ospedale, sentito il marito, aveva deciso di provare a tenerla in vita il più possibile per provare a fare nascere la piccola. Il corpo della donna resistette fino al 28 settembre, quando la piccola Idil fu fatta nascere con parto cesareo. “È stato un anno difficile – dice Enrico Bertino, primario di neonatologia del Sant’Anna – soprattutto agli inizi, con momenti particolarmente critici per la bambina. Il risultato ci rende contenti. Un miracolo? Il valore aggiunto della terapia intensiva neonatale, quello che fa la differenza nei risultati, è stato la grande famiglia dei medici e del personale infermieristico. Idil non ha una madre biologica, ma ha tutta una comunità di assistenza che si è creata, che è una delle più belle testimonianze di solidarietà che si sono avute fin qui in Piemonte”. La storia della piccola somala è diventata anche un libro, “Idil la perfetta”, scritto dal giornalista Salvo Anzaldi, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione “Primi passi” che segue i bambini nati prematuri all’ospedale Sant’Anna.