Morto l’avvocato Geo Dal Fiume
Si è spento a 87 anni, il “leone dell’Assise”. L’avvocato Geo Dal Fiume, la cui veemenza nel pronunciare arringhe ricche di citazioni classiche e l’uso di un linguaggio forbito lo hanno reso uno dei principi del foro torinese, lottava da tempo contro una malattia che lo aveva costretto all’immobilità. Su sua espressa disposizione testamentaria ha voluto esequie funebri semplici senza cerimonia ne civile né religiosa, e ha chiesto che nessuno prendesse la parola per ricordarlo. Ieri è stato cremato. Era stato un allievo ufficiale in aeronautica preso anche prigioniero la sera dell’8 settembre 1943 a Reggio Emilia e incarcerato dai tedeschi nei Carpazi. Fu liberato grazie all’intervento del senatore Agnelli e del direttore della Fiat Germania che lo richiesero come “grande esperto di motori”. Appassionato di equitazione, e autore di poesie, aveva scelto di seguire le orme del padre, l’avvocato Mario, che era uno dei più famosi legali torinesi degli anni Trenta. In pochi anni è diventato uno dei protagonisti dei principali processi: da quelli alle Brigate Rosse (in cui è stato il legale di Franceschini, uno dei fondatori del gruppo terroristico) a quelli alla malavita organizzata. Ma Dal Fiume era soprattutto uno degli avvocati di riferimento per i crimini violenti passionali.