Rapina con arma giocattolo: orefice, potevo salvare ferito
“In 25 anni di lavoro non avevo mai usato la pistola. E se il ferito non fosse uscito dal negozio, avrei potuto salvarlo, fermargli l’emorragia con un laccio emostatico”. È sconvolto il gioielliere di Torino che mercoledì ha sparato a rapinatore, ferendolo mortalmente.
“Non sono un terrorista”, sono state le prime parole di Pierangelo Conzano, terminato l’interrogatorio dal pm Marco Sanini, oggi in Procura a Torino. Il gioielliere è indagato in stato di libertà per l’ipotesi di reato di omicidio colposo con eccesso di legittima difesa.
Davanti al pm, il gioielliere, assistito dall’avvocato Loredana Gemelli, ha ripercorso i momenti della rapina,
ribadendo di avere sparato in quanto si sentiva in immediato pericolo di vita dopo essere stato aggredito da Procopio. Conzano si è detto “sconvolto per avere tolto la vita a una persona. In 25 anni che faccio questo mestiere – ha aggiunto – non mi era mai capitato di usare la pistola”. Su richiesta dell’avvocato Gemelli, il pm Sanini ha poi accordato un sopralluogo con le parti all’interno della gioielleria giovedì prossimo.