Intervento al cuore nella pancia della mamma, i genitori: è un miracolo
Un centimetro. Un cuore di un centimetro nel quale un ago microscopico entra per “aprire” un ventricolo che non vuole proprio saperne di funzionare e crescere. “Un miracolo”, come lo definiscono oggi i genitori, tenendo in braccio la loro piccola, operata nella pancia della mamma, quando era alla 20° settimana di gestazione, e nata mercoledì nell’ospedale Regina Margherita di Torino. Ora sta bene e fra qualche giorno andrà a casa, con mamma e papà, grazie a quel “miracolo” o, più laicamente, a un intervento di alta chirurgia per il quale, finora, si guardava a Boston, negli Stati Uniti, o a Vienna, in Europa, e che, per la prima volta in Italia, è stato portato a termine con successo nel capoluogo piemontese. È la storia di Giulia e dei suoi genitori, Stefania e Pasquale. Vita tranquilla in provincia di Torino; lui autista, lei incinta; alla 20° settimana di gravidanza scopre che la figlia che porta in grembo ha un problema. Il ventricolo destro è troppo piccolo, non cresce e questo non consentirà mai a Giulia di avere un cuore normale. I medici la definiscono atresia polmonare a setto intatto e le alternative non sono molte: interrompere la gravidanza o sottoporre la piccola a un intervento mai fatto in Italia. La scelta è immediata. “Ci siamo voluti bene subito”, racconta oggi Gabriella Agnoletti, responsabile del servizio di Cardiologia dell’ospedale Regina Margherita, che ha eseguito l’intervento con Pietro Gagliotti sotto controllo ecografico. “Ci vuole un grande patto fra medico e famiglia in circostanze come questa – aggiunge – Una grande intesa, una grande fiducia. E ci vuole molta collaborazione e precisione nell’intervento, una grande coordinazione nell’equipe, una grande calma”. Dopo l’intervento, il ventricolo di Giulia ha ricominciato a crescere fino al momento della nascita. La piccola è nata in anticipo (il 3 agosto invece del 23 dello stesso mese) e il suo peso è buono (due chili e 710 grammi).