Tav: continua guerriglia a Chiomonte, feriti 5 carabinieri
Manifestazioni pacifiche, ma anche vere e proprie azioni di guerriglia, non allentano la tensione a Chiomonte (Torino) intorno al cantiere per l’avvio dei lavori per la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione.
Sassaiole e lanci di pietre, bulloni, petardi, bombe carta, palloncini con liquido organico e palline imbrattate contro le forze dell’ordine schierate a protezione dell’area del cantiere si sono susseguite dalla scorsa notte per tutta la giornata. In serata Polizia e Carabinieri hanno risposto con getti di acqua dagli idranti e con il lancio di alcuni lacrimogeni, sia nel corso della notte, sia in mattinata, sia in serata.
Proprio in serata, una ventina di manifestanti dell’area antagonista, anarchica e dei Centri sociali, con caschi e altre protezioni – secondo quanto riferito dalla Questura di Torino – è riuscita a scavalcare il primo dei due cancelli di protezione sulla strada dell’Avanà. La Polizia non è potuta intervenire subito per la presenza, proprio davanti al cancello, di due bambini fra i sette e i dieci anni, ma quando si è mossa dal secondo cancello per bloccare i No Tav, questi si sono dispersi per i pendii intorno alla strada.
L’azione è stata preceduta da un lancio fittissimo di pietre, petardi, bombe carta, biglie e bulloni, ai quali le forze dell’ordine hanno risposto con getti di acqua dagli idranti e lacrimogeni. Cinque Carabinieri, fra i quali un ufficiale, il capitano Stefano Mazzanti, comandante della Compagnia di Susa (Torino), sono rimasti feriti in maniera lieve alle gambe e alle braccia, colpiti da ordigni artigianali o biglie o bulloni.
Nel pomeriggio si è svolta invece in assoluta tranquillità una manifestazione dei moderati del movimento No Tav, alla quale hanno partecipato 1500-2000 persone, fra le quali anche alcune centinaia di ex Alpini che hanno dato vita al primo raduno degli Alpini No Tav per protestare contro la Tav ma anche contro la presenza di circa 150 alpini della Taurinense a Chiomonte per attività di supporto alle forze dell’ordine.
Sempre nel pomeriggio, nella zona del campeggio No Tav allestito nei pressi dell’area del cantiere, è arrivata Haidi Giuliani, la mamma del giovane Carlo ucciso da un carabiniere durante la manifestazione No global del 2001. I No Tav, infine, su Facebook hanno respinto con sdegno le voci, riprese anche da alcuni siti Internet di news, di un ruolo del movimento nell’incendio alla stazione Tiburtina di Roma.