Fiat: giudice, accordo Pomigliano valido ma includa Fiom
A tre mesi dal ricorso promosso dalla Fiom-Cgil contro Fabbrica Italia Pomigliano, la Newco costituita dalla Fiat e nata fuori da Confindustria con un contratto ad hoc, arriva la sentenza del tribunale di Torino. Il giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti, al termine della seconda udienza e dopo sei ore di Camera di Consiglio, ha riconosciuto la legittimità del contratto collettivo di primo livello del 29 dicembre 2010 ed il contratto collettivo di secondo livello (integrativo) del 17 febbraio 2011. Ma Ciocchetti ha anche dichiarato il “comportamento antisindacale” della Fiat perché ha determinato, “quale effetto conseguente, l’estromissione della Fiom-Cgil” dal sito di Pomigliano d’Arco. Uno dei punti al centro del ricorso della Fiom.
“La Fiat è stata condannata per comportamento antisindacale e questo è un fatto significativo”, commenta il leader dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini. Su questa parte l’azienda presenterà ricorso. “La sentenza ci soddisfa a metà”, è stato infatti il primo commento dei legali del Lingotto. “Riteniamo necessario procedere ad un accurato esame del provvedimento per valutare l’impatto della decisione del giudice sulla praticabilità del piano di investimento annunciato”, aggiunge poco dopo un portavoce della Fiat.
A Pomigliano (circa 5 mila dipendenti ed un investimento di 700 milioni) è prevista la produzione della nuova Panda, “un prodotto vincente”, come hanno sottolineato i legali della Fiat durante il dibattimento, ma che richiede “garanzie”.