Violenze su ex moglie, accuse a Omar 22 anni dopo Novi
Omar Favaro torna “a tu per tu” con la giustizia. Ventidue anni fa, da minorenne, fu uno dei due autori di un duplice delitto che sconvolse l’Italia, quello di Novi Ligure (Alessandria). Oggi, da quarantenne, deve scrollarsi di dosso un’accusa di minacce e violenze nei confronti dell’ex moglie: ma l’avvocato difensore, Lorenzo Repetti, parla di “ipotesi infondate e calunniose” che si inseriscono “in modo strumentale” in una tormentata causa di separazione “dove si discute dell’affidamento della figlia”. Nel febbraio del 2001, in una casa che le cronache chiamarono “la villetta degli orrori”, furono uccisi a coltellate Susanna Cassini, 40 anni, e il figlio undicenne Gianluca De Nardo. Le indagini portarono alla luce una verità sconcertante: ad agire erano stati la figlia della donna, Erika De Nardo, 16 anni, e il suo fidanzatino, Omar Favaro, di 17. I due furono processati e condannati dalla magistratura minorile. Entrambi hanno scontato la pena, sono tornati in libertà e si sono costruiti una vita l’uno lontano dall’altra. Omar è indagato a Ivrea (Torino) per episodi avvenuti fra il 2019 e il 2021 in un paese fra le montagne. La moglie se ne era andata di casa e lui nel 2022 aveva ottenuto l’affidamento della figlia. La donna chiese di avere più occasioni di vedere la bimba, che ad un certo punto manifestò il desiderio di andare a vivere con la madre. Partono gli esposti incrociati. Uno è di Omar, l’altro è dell’ex moglie, che si rivolge ai Carabinieri raccontando di percosse, minacce, soprusi, violenze. I pubblici ministeri chiedono per l’uomo una misura restrittiva che comporta il divieto di avvicinamento, un giudice dice no e ora a decidere sarà il Tribunale del riesame.