Piena del Po spaventa il Piemonte poi l’allarme rientra
La fase critica del maltempo sul Piemonte dovrebbe essere alle spalle. Tante frane e molte strade provinciali chiuse, nel Torinese e nel Cuneese, qualche allagamento, ma la piena dei fiumi è rimasta “ordinaria”, i danni dovrebbero essere contenuti. Resta – fino a domani – l’allerta arancione, ma con un’area molto più ristretta rispetto a ieri, limitata alle valli Po, Chisone, Pellice, dove è più alto il rischio di frane, e alla pianura cuneese. In Piemonte avevano destato preoccupazione alcuni corsi d’acqua minori, che sabato si erano rapidamente ingrossati, e lo stesso fiume Po, ma l’acqua esondata, questa mattina si è fermata alle aree golenali. È successo a Villafranca Piemonte e Cardè, al confine tra le province di Cuneo e Torino, dove la mobilitazione dei sindaci e della Protezione Civile era scattata con largo anticipo, prima ancora dell’allerta meteo diramata dall’Arpa. A tenere alta l’attenzione per i prossimi giorni sono soprattutto le frane: ne è una caduta una Ribordone, nell’omonima valle, bloccando la strada provinciale. Grosse pietre sono scivolate anche in Valle di Susa, a Chiomonte, ostruendo completamente il passaggio sulla provinciale che porta alla frazione Ramat. In alta montagna è nevicato abbondantemente e in Valle di Lanzo, ai 2.650 metri del Rifugio Gastaldi, nel territorio di Balme (Torino) è stato misurato un metro di neve fresca, anche a quella quota inconsueto per fine maggio.