Cospito, “Basta col digiuno, ho raggiunto gli obiettivi”
Gli “obiettivi prefissati” sono stati “raggiunti”, ossia è stato “svelato” all’opinione pubblica “cosa significhi in concreto il regime detentivo speciale: illogiche privazioni imposte ai detenuti, aspre limitazioni prive di una legittima finalità, deprivazione sensoriale, un ambiente orwelliano”. E la “decisione” della Corte europea per i diritti dell’uomo “merita di essere attesa”, considerando che avrà tempi molto lunghi, “incompatibili” con la prosecuzione dello sciopero della fame. Queste le motivazioni che hanno portato Alfredo Cospito ad interrompere, dopo sei mesi, il digiuno che stava portando avanti per protestare contro il 41bis dal 20 ottobre. Una decisione presa dopo la sentenza della Corte costituzionale con cui è caduta la norma che vincolava la Corte d’Assise d’Appello di Torino a infliggere all’anarchico necessariamente l’ergastolo nel processo per l’attentato alla Scuola degli allievi dei Carabinieri di Fossano.