Curcio indagato per la sparatoria alla Cascina Spiotta
A distanza di quasi mezzo secolo dai fatti, il nome di uno dei fondatori delle Brigate Rosse, Renato Curcio, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Torino per uno degli episodi che insanguinarono l’Italia degli anni di piombo: la sparatoria davanti alla cascina Spiotta, nell’Alessandrino, che il 5 giugno 1975 mise fine al sequestro dell’imprenditore piemontese Vittorio Vallarino Gancia. Magistrati e Carabinieri del Ros sono alla ricerca di un mister X, un brigatista mai identificato che riuscì a fuggire tra i boschi durante lo scontro a fuoco in cui persero la vita Mara Cagol, la moglie di Curcio, e Giovanni D’Alfonso, appuntato dell’Arma. Curcio, 81 anni, è stato interrogato a Roma e ha negato qualsiasi coinvolgimento diretto o indiretto nella vicenda. Non solo. Ha anche chiesto agli inquirenti di chiarire le circostanze della morte della moglie perché – ha ricordato – l’autopsia mostrò che la donna fu trafitta da un proiettile che aveva una traiettoria orizzontale sotto l’ascella sinistra, come se avesse le braccia alzate in segno di resa.