Muore Ettore Alessi, imprenditore design di casalinghi
Nell’azienda di famiglia, nome storico del design italiano, Ettore Alessi era il presidente onorario, ma per tutti era il “super direttore tecnico”. L’imprenditore, scomparso oggi a 84 anni, era il grande esperto delle lavorazioni a freddo dell’acciaio inossidabile, destinate a caratterizzare a livello internazionale la società di Crusianello di Omegna, in provincia di Verbania, e a renderla protagonista del made in Italy. Nato a Gravellona Toce nel 1927, Ettore è figlio di Giovanni, il fondatore. Entra giovanissimo, nell’immediato dopoguerra, in azienda e, con il fratello Carlo, è il protagonista della sua evoluzione, dal tornio alla pressa: dalla lavorazione cioè ancora artigianale del periodo pre-bellico alla lavorazione industriale. È lui, negli anni ’50, a favorire l’apertura dell’Alessi: assieme a Carlo chiama a collaborare Luigi Massoni, Carlo Mazzeri, Anselmo Vitale, autori di alcuni progetti di grande successo ancora in catalogo, come il cocktail shaker 870 del 1957, entrato nella collezione del Museum of Modern Art di New York.
Al suo nome è legato il famoso spremiagrumi degli anni ’50, da lui progettato, uno degli oggetti Alessi entrati a far parte della memoria collettiva e del passato di generazioni di italiani. Grande appassionato di pesca, attività alla quale dedicava gran parte del tempo libero, amava cercare tranquillità nel suo ufficio in fabbrica anche durante i sabati e le domeniche. Lascia la moglie Anna, i figli Stefano, che lavora in Alessi dal 1980, e Andrea, ma anche uno stuolo di nipoti e pronipoti che continuano l’attività dell’amata azienda. L’Alessi, che occupa 500 dipendenti, produce 7.500 pezzi al giorno nello stabilimento di Crusianello. L’export, che rappresenta i due terzi del fatturato, avviene in circa sessanta Paesi, con filiali in Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone.