Torino-Lione: sassaiola No Tav, cantiere non parte
Blocchi delle strade con tronchi d’albero, guard rail e reti metalliche, e sassaiole contro gli operai e le forze dell’ordine hanno fermato, la scorsa notte, il tentativo di aprire i cantieri per la realizzazione del tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione alla Maddalena di Chiomonte, a una sessantina di chilometri da Torino. La protesta, nella quale non ci sono stati feriti, è stata organizzata dal movimento No Tav che si oppone alla realizzazione dell’opera, anche se fra i manifestanti c’erano esponenti del mondo antagonista torinese. La Polizia ha sequestrato oltre 700 pietre lanciate dai manifestanti (utilizzando anche fionde), per un peso complessivo superiore ai 120 chilogrammi. Durante la notte i manifestanti hanno organizzato un presidio principale, con alcune centinaia di persone, alla Maddalena, nell’area dove dovrebbero sorgere i cantieri, da mesi è stata costruita una baita, simbolo della protesta; alcuni presidi numericamente più ridotti sono stati fatti a Susa, in prossimità delle aziende aggiudicatarie degli appalti per l’opera.
I momenti di maggior tensione si sono avuti quando sono arrivati i mezzi e gli operai che avrebbero dovuto avviare le attività propedeutiche all’apertura del cantiere. I manifestanti hanno cominciato a lanciare sassi contro di loro, i mezzi e le forze dell’ordine, fermi nei pressi dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia da dove si stavano aprendo un varco. Un tentativo di mediazione è stato fatto da Sandro Plano, presidente della Comunità montana valli di Susa e Sangone, che, su invito delle forze dell’ordine, ha cercato di convincere gli attivisti a lasciare aprire una breccia, ma senza successo. A quel punto operai e mezzi sono stati fatti rientrare, mancando le condizioni di sicurezza per eseguire i lavori. Disagi sono stati registrati nella circolazione sull’l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, rimasta chiusa alcune ore per consentire lo spostamento delle pietre lanciate dai manifestanti e la pulizia dell’asfalto.