Juve settima, bianconeri fuori dall’Europa
La faccia bianconera, quel minimo che resta, l’ha salvata Matri, con il gol del pareggio nel finale, che ha evitato almeno l’umiliazione della sconfitta in casa al congedo. È una Juve tristissima. Tristezza sugli spalti bianconeri, dove erano deboli anche i cori di dissenso nei confronti di Del Neri, quasi che rassegnazione e spossatezza si fondessero, per chi di pazienza calcistica ne ha avuta davvero tanta in queste due stagioni. Il guaio, per i tifosi bianconeri, è che non si sa su quali basi ricostruire, perché anche i due acquisti (costosi) che sembravano lo scorso anno preludere a una rifondazione con basi solide, cioè Bonucci e Krasic, si sono persi nel marasma generale e sono le ombre dei giocatori promettenti che si erano presentati sui palcoscenici nazionali e internazionali. La Juve riparte da Antonio Conte: un nome che non basta, da solo, a garantire la rinascita, pur avendo lusinghiere referenze. E infatti l’ex centrocampista juventino, idolo delle curve, ha chiesto nomi pesanti, ultimo quello del cileno Sanchez, appetito da mezza Europa. Se la società bianconera sarà in grado di assicurare questi tipi di investimenti, il futuro può ricominciare. Altrimenti, sarà inesorabile declino.