Una trentina di profughi libici in Valsangone
Sono una trentina i giovani ragazzi provenienti dalla Libia che da meno di una settimana vivono nella frazione Forno di Coazze, mille metri sulle Alpi della Valsangone.
La frazione conta 27 abitanti, ma solo 1 dozzina vivono qui tutto l’anno. “Nessun problema, non abbiamo contatti con loro, non parlano italiano” dicono due anziane contadine.
I ragazzi africani sono ospiti della diocesi di Torino, inizialmente sono stati accolti con diffidenza ed è comparso anche qualche striscione di insulti, poi la situazione si è tranquillizzata, anche se il sindaco di Coazze Paolo Allais precisa che la sistemazione non può che essere provvisoria: “Qui non c’è nulla, al massimo potranno fermarsi due o tre se vogliono fare i contadini, gli altri se ne andranno”.
Adesso i profughi attendono di incontrare i funzionari della Questura per regolarizzare la loro posizione di rifugiati, ma la loro volontà è ben chiara: restare in Italia.