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08 maggio 2011

Alpini: 12 ore di sfilata, tre giorni di festa, un milione di persone

Gli Alpini invadono To­rino, sfilano in centomila per 12 ore nelle vie del centro, coperte di tricolore, alle finestre, ai balconi, nelle vetrine dei negozi, fra due ali di folla che li applaude senza sosta e che fa dire al sindaco, Sergio Chiam­parino: “Con oggi, To­rino si è conquistata, senza dubbi, il ruolo di capitale delle celebrazioni dell’Unità d’Italia”. L’entusiasmo di politici e rappresentanti delle istituzioni – dal Ministro Ignazio La Russa, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, al sottosegretario Guido Crosetto, al Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota – si moltiplica fra la gente al passaggio delle “penne nere” che vivono l’84a adunata nazionale nella prima capitale d’Italia, a 150 anni dall’Unità.

Il passaggio delle penne nere nel centro è stato interminabile, come da copione, in una giornata di gran caldo, mitigato solo in serata da nuvole e una spruzzata di pioggia. Ma tantissimi hanno pazientato per ore sotto il solleone per ammirare un evento che sarà ricordato a lungo. Secondo gli organizzatori la sfilata è stata vissuta da un milione di persone, 100mila sono stati gli alpini diretti protagonisti, in rappresentanza di tutte le sezioni sparse nel mondo, dall’Australia al Sudafrica, fino alla delegazione di Bolzano che han chiuso la sfilata e raccolto il testimone di Torino: organizzerà l’adunata del 2012. Ci sono stati applausi per tutti, dal ministro La Russa al sindaco Chiamparino che ha sfilato due volte, prima con le autorità dietro i gonfaloni poi con la sezione torinese, quando ormai era sera. Per lui, che tra pochi giorni lascerà Palazzo Civico dopo dieci anni, è stata un’ovazione che l’ha commosso. Lacrime e applausi quando lo speaker ha letto i nomi dei 22 alpini morti nelle missioni di pace. Il suo cappello è stato portato su un cuscino tricolore retto da un alpino vicentino. Tutte le persone in tribuna si sono alzate in piedi per onorarne la memoria. Tanta ammirazione per l’alpino più anziano, Cristiano Dal Pozzo, 98 anni, di Rot­zo (Vicenza), reduce della guerra d’Abissinia che ha sfilato su una carrozzella. I torinesi assiepati lungo la strada gli hanno tributato lunghi applausi. “È la tredicesima volta che rappresento il Governo o il Parlamento, ma è sempre un’emozione nuova”, ha ammesso Giovanardi. Per La Russa, “un habitué delle adunate”, quella di oggi ha avuto “un sapore ancora più buono. La cornice di popolo è la testimonianza di come gli italiani sanno che le Forze Armate, gli Alpini in particolare, sono portatori di valori inscindibili”. Per Cota, gli alpini incarnano “gli stessi valori propri del Piemonte: attaccamento al territorio, caparbietà, solidarietà: c’è un’identità quasi assoluta”. “Una partecipazione grandiosa”, gli fa eco Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino. Poco prima delle 21 la sfilata si è chiusa con i ringraziamenti alla città e a tutti i partecipanti. Unica nota triste della giornata, la morte di un alpino abruzzese, stroncato da un infarto poco dopo essere passato sotto la tribuna delle autorità.

 



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