Morì cadendo con la moto, per la famiglia non fu incidente
“Per lui la moto era tutto, la chiamava la mia “bimba”, si sentiva libero quando la guidava”. Filomena Carone non riesce a trattenere le lacrime nel ricordare il figlio Mattia, 20 anni, morto il 23 agosto scorso in un incidente motociclistico a Balangero, Valli di Lanzo, nel Torinese. Per gli inquirenti ha fatto tutto da solo, ha perso il controllo della motocicletta ed è finito in una scarpata. Ma la famiglia non ci sta, non crede a questa versione dei fatti. Dice la sorella Chiara: “Non è possibile, non poteva uscire di strada in un rettilineo dove non si va veloce”. Una perizia commissionata dalla famiglia dà loro ragione: Mattia sarebbe stato tamponato da un pirata della strada che l’ha sbattuto nel fossato. Il padre Ivano non cerca “vendetta, chiedo solo giustizia. Chi ha ucciso mio figlio non può restare impunito. Nelle Valli di Lanzo tutti sanno, ma non parlano”.
La famiglia e gli amici motociclisti oggi si sono ritrovati in moto a Torino e sono saliti in corteo fino a Balangero per chiedere a gran voce di riaprire l’inchiesta sulla morte di Mattia.