TAURINO, LA VOCE DEI CARABINIERI
“Il provinciale perde un elemento importante ed è incredibile da quante persone si sia fatto volere bene. E, tramite lui, tutta la nostra istituzione“.
“Rivolgiamo a Ezio un grazie di cuore, alimentato dal fatto che abbiamo conosciuto una persona dall’animo buono, professionista e che merita tutta la stima“. Cosi il comandante provinciale dei Carabinieri, Roberto De Cinti, ha introdotto un appuntamento che – per chi lavora nel mondo del giornalismo e della comunicazione- rappresenta la fine di un’epoca. Senza esagerare. Passa il testimone infatti Pancrazio Taurino, 60 anni, pugliese di nasc ita ma torinese di adozione e di cuore, per decenni portavoce e addetto stampa dei carabinieri e ora al passo di congedo. “Sono emozioni contrastanti: 40 anni sono un viaggio bellissimo e importante. Da ognuno ho imparato qualcosa, tutti I giorni, condividendo momenti belli e altri comunque indimenticabili. Abbiamo fatto conoscere Torino e l’arma dei carabinieri in tutta Italia e oltre. Mi reputo un uomo fortunato“.
Già, perché Ezio – per gli amici anche Tauro – è un collega e in queste due decadi è stata la voce narrante dell’Arma: inchieste, arresti, denunce, fatti di cronaca, eventi e notizie anche a lieto fine. Una voce puntuale, precisa, mai urlata e per questo efficace (anche quando diceva: «no, ci sono indagini in corso»). Un ruolo delicato – il suo – che ha interpretato in maniera a dir poco unica, riuscendo a coniugare le esigenze dei cronisti (di informare il lettore) con la necessità di rispettare quella riservatezza propria degli investigatori (che punta a non compromettere le indagini per dare ai cittadini quel senso di giustizia e sicurezza proprio dei carabinieri).