Napolitano a Torino, arte e industria nostra forza
Dal viaggio in metropolitana al mattino alla serata a teatro, passando per l’incontro con Marchionne, le visite al Museo dell’Automobile, alla Reggia di Venaria, alla Pirelli, una cerimonia all’Università, l’incontro con i giovani e i volontari del Sermig. È stata praticamente senza pause la seconda (e ultima) giornata della visita del Presidente della Repubblica nella prima capitale d’Italia. Ma sempre ripagata dall’affetto dei Torinesi, ormai stregati da Napolitano e forse più consapevoli di prima del valore dell’unità nazionale, ora che si sono immersi con entusiasmo nelle celebrazioni per i 150 anni.
“In Italia – ha fatto osservare Napolitano, al Sermig – si vede molto più ciò che divide, ma è molto più ciò che unisce. E guai se non fosse così. I giovani saranno senza avvenire se non ci sarà coesione nazionale, solidarietà, senso della missione comune”.
La mattinata del presidente Napolitano è stata un viaggio nella creatività italiana, quella dote che è “il nostro grande punto di forza”, coniugata nelle sue diverse forme, quali sono, ad esempio, l’industria dell’auto, la ricerca e l’innovazione tecnologica, le opere d’arte. Il Capo dello Stato ha potuto ammirare le auto esposte al Museo dell’Automobile e la nuova Thema che gli ha mostrato Sergio Marchionne, il nuovo polo tecnologico della Pirelli a Settimo Torinese, esempi dell’ingegno e della creatività industriale. E siamo, o perlomeno eravamo, un popolo di grandi artisti, ammirati in tutto il mondo per il genio e la sensibilità artistica senza eguali, ben rappresentato dalle 350 opere delle tante “capitali culturali” italiane raccolte alla mostra “La Bella Italia”, aperta in questi giorni alla Reggia di Venaria Reale. Infine al Sermig, dove al Capo dello Stato è stato consegnato il premio “Artigiano della pace”. L’intensa giornata di Napolitano è finita a sera, al Gobetti, il primo teatro dove fu suonato l’inno di Mameli e dove oggi ha assistito alla rappresentazione delle “Operette morali” di Leopardi.