Fiat: coro di no a sede in Usa; Marchionne, resta a Torino
Non ci sarà nessuno spostamento all’estero, “né per l’oggi né per il domani”, delle funzioni direzionali e progettuali della Fiat. Lo assicura Sergio Marchionne, in un colloquio telefonico con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Il chiarimento arriva dopo una giornata di polemiche e un coro di no all’ipotesi, ventilata a San Francisco dallo stesso ad del Lingotto, che nel giro di due-tre anni Fiat e Chrysler possano fondersi in un unica società, con quartiere generale negli Stati Uniti. “Marchionne ha spiegato il senso delle ipotesi formulate con esclusivo riferimento a futuri e possibili, ma assolutamente non decisi, assetti societari, senza alcun riferimento né per l’oggi né per il domani a una diversa localizzazione delle funzioni direzionali e progettuali della società”, spiega Sacconi, che già in precedenza aveva parlato di “vaga ipotesi, nessuna decisione” invitando a evitare “il solito festival delle Cassandre”. Interviene anche il presidente, John Elkann, che al sindaco Sergio Chiamparino, spiega che “ci saranno più centri direzionali: a Torino, a Detroit, in Brasile e in Asia”.