IL TORET FRA RICORDI, STORIA E ATTUALITA’
Il 17l uglio 2022 il Toret, la tipica fontanella torinese verde con la testa di toro, ha compiuto 160 anni.
Questo importante compleanno mi ha ricordato un episodio della mia infanzia, con protagonista Elena, mia sorella. Aveva deciso di scappare da casa, credo avesse più o meno cinque anni, determinata e decisa come lo è tutt’ora, non voleva sentire ragioni. Si era messa a preparare un fagotto contenente quelli che erano i suoi beni essenziali, tra cui spiccava Gighetto, il piccolo orsacchiotto che l’accompagna e conforta fin dalla nascita e che è ancora in bella mostra sul suo comodino. Ma non divaghiamo, non sapendo come darle una mano, non riuscendo a dissuaderla, ho cercato di risolvere i problemi pratici che immaginavo avrebbe dovuto affrontare. Abitavamo in Vanchiglia, il nostro piccolo mondo era ben circoscritto tra corso San Maurizio, corso Regina Margherita e il fiume Po. Quindi, con rapida solerzia, disegnai la mappa del nostro quartiere, certa che la sua fuga non sarebbe andata oltre le strade conosciute, e le segnalai in bella evidenza i Toret presenti in quel triangolo di Città.
Il pensiero che potesse rimanere senz’acqua mi preoccupava.
Quando il suo fagotto fu pronto, la fuggitiva comunicò a nostra madre che stava andando via da casa: lei, imperturbabile, le aprì la porta e la accompagnò fuori. Inutile dire che Elena non soffrì la sete e non scappò da casa, anzi, non scese neppure le scale: stette qualche minuto sul pianerottolo, poi suonò il campanello per rientrare.
Fine della storia.
Un piccolo e buffo episodio che però evidenzia quanto i Toret siano presenti nella vita dei torinesi, fin dall’infanzia e quanto ci abbiano accompagnati e ci accompagnino nel quotidiano.
Queste piccole fontanelle, molto amate anche dai turisti, ci consentono di rinfrescarci e dissetarci in qualsiasi momento della giornata e della notte. Da quest’anno Il 17 luglio diventa la Giornata Mondiale del Toret, proclamata dall’associazione I love Toret, è infatti questa la data certa in cui comincia la vera storia delle nostre amate e uniche fontanelle.
Il 17 luglio 1862: la Giunta Municipale di Torino, in seguito al lavoro preparatorio dell’assessore Carmagnola e dell’Ufficio d’Arte guidato dall’ingegnere Edoardo Pecco, approva le Condizioni per la provvista di fontanelle in ghisa da collocarsi sul suolo pubblico, dando il via all’iter per la messa in posa di quelli che saranno i primi Toret sul territorio cittadino.
Da quel giorno la storia della città è cambiata, si è delineato un prima e un dopo, e quella fra Torino e i suoi Toret è una storia d’amore infinita, colorata di verde scuro. Nessuno riesce a immaginare Torino senza i suoi zampillanti Toret.
In questi giorni, pur essendo coinvolti in una grande emergenza idrica, le altissime temperature ci fanno apprezzare la possibilità di ricevere il conforto di una sorsata d’acqua fresca, così come l’apprezzano i bambini nei parchi giochi, i nostri amati animali, per non parlare dei senza tetto che non hanno altre fonti a cui attingere.
Molti, preoccupati per la scarsità delle falde acquifere, hanno chiesto di chiudere i Toret, non sapendo che del prezioso liquido che scaturisce abbondante dalle nostre fontanelle non va sprecata neppure una goccia: il circuito dei Toret, infatti, si autoalimenta, l’acqua non va persa ma torna appunto in circolo e il suo scorrere permette la non proliferazione dei batteri.
Insomma, i cari Toret, così belli, utili e preziosi, non sono solo piccoli monumenti e un simbolo della nostra città, come la Mole o Gianduiotti, ma sono anche contrassegno di attenzione, di servizio, di operosità e dell’amore per il lavoro fatto bene e senza sprechi tutto sabaudo.
Patrizia Durante