Largo ai giovani. L’ appello e l’ esempio arriva da Zumaglia, cittadina di nemmeno un migliaio di abitanti appollaiata sulle Prealpi Biellesi. Gli elettori di questo piccolo comune piemontese, nell’ ottobre scorso, hanno scelto come primo cittadino Edoardo De Faveri, il sindaco più giovane d’ Italia. Classe 2000, 21 anni al momento dell’ elezione. Ha vinto con oltre il 60 per cento battendo il rivale, di gran lunga più anziano e con alle spalle varie esperienze amministrative. Edoardo invece è alla prima esperienza politica

“Mi sento addosso tutta la responsabilità…Cosa ne pensavano i miei genitori della candidatura? Mamma mi ha subito consigliato di lasciar perdere, papà invece mi ha incoraggiato, sostenuto e invogliato. Gli amici? Prima mi prendevano in giro, ridevano… adesso invece si sono ricreduti”, racconta Edoardo mentre risponde al centralino del Municipio come un impiegato qualsiasi.

Il primo a complimentarsi con Edoardo De Faveri, appena eletto, è stato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che poi ha preso parte alla prima seduta del consiglio comunale.

Studente universitario alla facoltà di Economia Aziendale di Biella, tifoso della Juventus, vive con i genitori in un condominio nel centro di Zumaglia, ma l’ incarico di sindaco lo avvolge totalmente al punto da rendere difficile anche una vita privata: “Non c’è nemmeno tempo per avere una ragazza, l’ impegno di sindaco mi prende quasi totalmente”.

L’ entusiasmo del giovane sindaco e la sua voglia di fare, di cambiare il mondo della politica hanno conquistato la sua squadra compreso il vicesindaco Alberto Corbetta che potrebbe esserne il papà, vista la differenza di età.

Passeggiando per le vie del paese di Zumaglia si percepisce la curiosità che c’è attorno all’ operato del nuovo giovanissimo sindaco. C’è chi lo apprezza e nutre speranze nella sua voglia di cambiare le cose e chi – più prudentemente – dice: “Diamogli tempo, poi vedremo”.

“Ma è normale che sia così – dice Edoardo De Faveri – sento un po’ di diffidenza, e ci mancherebbe. Essere il primo cittadino a soli 21 anni è una responsabilità da far tremare i polsi”

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