Bandiera storica della lotta all’amianto killer, a 95 anni è morta a Casale Monferrato (Alessandria), sede della contrastata fabbrica Eternit, Romana Blasotti Pavesi. Lo fa sapere l’Afeva (Associazione familiarivittime amianto) di cui era presidente onorario. “Un grande dispiacere per tutti noi – scrive in una nota Bruno Pesce, storico portavoce -. E’ stata un esempio importantissimo non solo per la nostra comunità, ma anche a livello internazionale.
Le sue enormi sofferenze, causate dall’amianto criminale che ha ripetutamente colpito la famiglia, purtroppo come tante altre, le ha trasformate in un lungo impegno di lotta. Con la sua grande forza, umanità e determinazione ha sostenuto le risposte da dare, con la partecipazione dei familiari delle vittime e dei cittadini, alla tragedia dell’amianto: giustizia- ricerca e cura- bonifica”. “Mi fa tornare alla mente ricordi che fanno male ma anche la soddisfazione per le lotte vinte. La nostra battaglia è stata e continua a essere dura ma, spero, che si confermi sempre di più esempio per gli altri. L’inaugurazione di questo parco è una tappa concreta e simbolica verso il nuovo processo contro i
responsabili della tragedia Eternit. Speriamo si faccia finalmente giustizia; speriamo vinca davvero la verità”. Così proprio Blasotti Pavesi in occasione dell’apertura del Parco
Eternot il 10 settembre 2016, sorto sul sito dell’ex Eternit. A lei dedicato anche ‘L’aquilone di Romana’, scultura che rappresenta una bimba che fa volare un aquilone, segno della speranza.
Romana Blasotti Pavesi, per tutti la Romana di Casale Monferrato, è stata presidente onoraria dell’Associazione famigliari vittime amianto, e donna simbolo della lotta all’Eternit. Una vita segnata dal dolore, colpita negli affetti più cari, perché la micidiale fibra d’amianto le ha tolto il marito Mario (scomparso nel 1983, a 61 anni), operaio Eternit, la sorella Libera (scomparsa nel 1990, a 59 anni), la figlia Maria Rosa (scomparsa nel 2000, a 50 anni).
Da questi dolori terribili Romana ha tratto forza per una lotta che porta avanti da decenni, ispirata da un profondo desiderio di giustizia per il male che la sua città, Casale, ha dovuto subire a causa dell’Eternit. Battaglie che l’hanno vista per 30 anni ad essere la guida e la presidente dell’Afeva – Associazione Familiari e Vittime dell’amianto – di cui mantiene tuttora la presidenza onoraria.
Forte fu, nel novembre 2014, la delusione per la sentenza della Cassazione che prescrisse la condanna (inflitta in primo grado e ribadita in Appello) di Stephan Schmidheiny, il proprietario della Eternit. E ancora adesso giustizia non è stata fatta con tanti processi aperti e in corso. Perché sono migliaia le vittime del mesotelioma pleurico (malattia terrificante provocata dalle fibre di amianto) e si continua a morire anche se la Eternit è chiusa dal 1986. Ma ha diffuso nell’aria le polveri micidiali dal 1907 seminando morte e dolore.
La storia di Romana è stata raccontata ed è conosciuta non solo in Italia ma in tutto il mondo. Tanto per fare un esempio: è stato pubblicato in Giappone, un manga (per chi non è esperto del genere: il tipico fumetto giapponese) che racconta la sua storia e quella della sua famiglia.