Fiat: sale pressione su referendum, domani assemblea Fiom
Riaprono i cancelli di Mirafiori, dopo tre settimane di cassa integrazione e cresce la pressione per il voto al referendum sull’accordo per il futuro dello stabilimento, in agenda giovedì e venerdì prossimi alle Carrozzerie. I fronti sindacali del sì e del no si fronteggiano all’ingresso della fabbrica, distribuendo volantini e il testo dell’accordo, mentre in città si moltiplicano le scritte intimidatorie, che questa volta hanno come bersagli non solo l’ad Marchionne, ma anche Cisl e Uil. E si levano molte voci che invitano ad abbassare i toni per evitare una pericolosa escalation della tensione. In prima fila il sindaco Sergio Chiamparino, che invita tutti “coloro che hanno responsabilità politiche e pubbliche” a fare “ogni sforzo possibile per isolare i violenti”. La settimana che porta al voto sull’intesa, sottoscritta da Fim, Fismic, Ugl, Uilm, ma non dalla Fiom, si apre in un clima di tensione e di incertezza tra gli stessi lavoratori chiamati alle urne.