PEPPO SACCHI, PADRE DELLA TV LIBERA
In realtà è nato a Como nel 1932, ma dal 1951 vive a Biella. Proprio Telebiella fu la prima televisione privata in Italia e a inventarla fu un “piemontese d’ adozione”: Peppo Sacchi.
Siamo negli anni ’50 Peppo Sacchi lavora come cameraman e cineoperatore alla Rai di Torino e qui scopre il lavoro dei fratelli Judica Cordiglia che stanno sperimentando la trasmissione via cavo. Gli anni ’60 sono dedicati alle sperimentazioni, poi il 30 aprile 1971, Sacchi registra in Tribunale, la testata giornalistica “Telebiella A21 TV”: nello stesso mese va in onda il primo notiziario della neonata emittente, condotto da Ivana Ramella, moglie di Peppo, diventata quindi la prima conduttrice delle televisioni libere italiane.
E’ il giornalista Silvano Esposito nel suo prezioso volume “Telebiella, e niente fu come prima” a ricordarci la frase d’ esordio: “Da oggi parte il nostro Videoinformatore, verrà presentato sabato, lunedì e martedì, con edizioni speciali sportive, la domenica”.
La diffusione iniziale è molto ristretta, non più di qualche condominio, ma nel 1972 la posa del cavo, porta il segnale di Telebiella in tutto il centro cittadino. Nel 1973 partono anche i programmi di intrattenimento, a cominciare da “Campanile in piazza” e le dirette per le elezioni comunali.
La nascita della prima televisione locale, diventa un fatto nazionale quando un privato cittadino denuncia l’ emittente per mancanza di autorizzazione necessaria da parte del Ministero delle Telecomunicazioni, in base a un codice postale del regime fascista. Ne seguirono udienze, processi, pronunciamenti giuridici, e di conseguenza un tal clamore da non credere: di Telebiella parlarono i giornali italiani e stranieri.
Oramai la macchina era partita: impossibile frenare il futuro, l’ evoluzione. Di lì a poco sarebbero sorte Telebologna (fu proprio Peppo Sacchi ad andare nel capoluogo emiliano ad addestrare i tecnici), Tele Iblea a Ragusa. E qualche anno dopo un certo Silvio Berlusconi avrebbe dato vita alle reti Fininvest sotto la slogan “torna a casa in tutta fretta, c’è il Biscione che ti aspetta”.
Quindi, tutto merito di Peppo Sacchi, che oggi ha quasi 90 anni e, continua a vivere nella “sua” Biella, forse inconsapevole protagonista di un piccolo grande fenomeno sociologico, che ha provocato un grande cambiamento nel costume del nostro Paese.