ALESSANDRA COMAZZI, LA CRITICA
Fu il direttore Paolo Mieli nel 1990 a scegliere il sostituto di Ugo Buzzolan, morto a soli 66 anni. “u. bz.” era l’ originale sigla di uno fra i più grandi critici televisivi, un’ istituzione nel mondo del giornalismo e della tv. La scelta di Mieli cadde su una poco più che trentenne Alessandra Comazzi. Nell’ assegnarle quel gravoso compito il direttore le chiese: “Ma tu sei abbastanza cattiva?”. Timidamente Alessandra rispose: “Certo. certo”, pensando “magari ci provo”.
Da quel 1990, Commy – come tutti la chiamano – ha scritto migliaia di articoli, di recensioni, di critiche e di sperticate lodi nei confronti di quei personaggi che ogni giorno entrano nelle nostre case attraverso il teleschermo. Era entrata giovanissima nel quotidiano torinese e, come prima impresa, inventò e realizzò l’ inserto TorinoSette; poi il passaggio alla redazione spettacoli e quindi l’ incarico di critico tv. Anche se alla Comazzi non è mai piaciuta la dicitura critico: “Buzzolan – ha detto in una recente intervista – si rivolgeva a una platea enorme: Portobello aveva 15 milioni di telespettatori, Fantastico 20, era qualcosa di potente di cui si parlava il giorno dopo nei bar. Oggi il critico non è più quello che bacchetta anche perchè spesso parla di programmi che nessuno ha visto. Oggi il critico è come Virgilio che ti guida nel mare magnum dei programmi televisivi…”
Alla Comazzi la tv piace tanto: così come non ha smesso di piacerle la carta stampata. Pur avendo scelto la libera professione, continua a scrivere, a recensire, a raccontare personaggi e programmi con garbo, passione e stile inconfondibili.
Lei la tv l’ ha anche fatta, scrivendo e conducendo programmi come “Gente di Broadway”, “Televisionando”, “Trebisonda”. E di vip del piccolo schermo ne ha conosciuti e incontrati tanti: “Antonio Ricci (ideatore di Striscia la notizia) è puntiglioso, Fiorello e Arbore soffrono le critiche, Carlo Conti si lascia scivolare tutto addosso, Baudo è onnipresente, Panariello invece centellina le sue apparizioni”.
Torinese purosangue, nata in città, vive in pieno centro con il marito (“mi chiese di sposarlo con un anello in mano, in cima all’ Empire State Building “) e la cagnetta Dulse. Impegnata, da oltre 10 anni, nell’ Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi, è protagonista del Festival della Tv e dei nuovi media che si svolge tutti gli anni a Dogliani, nelle Langhe: “Gli organizzatori hanno portato in questa cittadina cuneese fior di nomi e volti tv. Professionalità insieme alla grande disponibilità di un territorio. Perchè questa è la caratteristica peculiare dei cuneesi: passare con estrema facilità dal dialetto all’ italiano forbito, con grande semplicità”.