DON ALDO RABINO, UNA VITA TRA TORO E GIOVANI
Sono 8 anni che ci ha lasciati. Era l’ agosto del 2015 quando nella sua Maen, in Valle d’ Aosta, tra i suoi ragazzi è salito al cielo a soli 76 anni.
Ma don Aldo Rabino, salesiano di don Bosco, è ancora presente nel cuore dei tanti che portano avanti le opere da lui intraprese. Quali? Tantissime.
Don Aldo è conosciuto come padre spirituale del Toro, dal 1971. La società granata è l’ unica nel panorama calcistico professionistico ad avere un sacerdote che segue i ragazzi, dalle giovanili fino alla Prima Squadra. E’ accaduto dopo la tragedia di Superga quando don Francesco Ferraudo si prese cura di seguire le famiglie delle vittime. Poi negli anni ’70 gli subentrò il giovane sacerdote salesiano appena rientrato dal Brasile dove aveva avviato una missione realizzando un ospedale per i malati di lebbra. Per più di 40 anni don Aldo è stato accanto alle migliaia di persone che girano attorno al Toro, dai giocatori ai dirigenti, dai tifosi ai magazzinieri, una vera e propria parrocchia. E “il don” c’ è sempre stato per tutti.
Nel frattempo ha continuato la sua attenzione per il Terzo Mondo tramite l’ Operazione Mato Grosso: raccolte ferro e carta, campi di lavoro, tutti finalizzati a raccogliere fondi per sostenere quell’ ospedale in Brasile.
Intanto l’ attenzione per il mondo dello sport è andata oltre il Toro. Basket, volley, nuoto i suoi ragazzi hanno praticato e insegnato ogni tipo di sport diventando e sfornando campioni attraverso le Pgs, Polisportive Giovanili Salesiane. Fino all’ Oasi Laura Vicuna, fra Rivalta e Orbassano, un grande centro sportivo (palestre, piscina, campi di calcio, refettori, spogliatoi, oratorio): c’è di tutto e sono centinaia i ragazzini ma anche gli adulti che frequentano, ogni giorno quell’ importante punto di aggregazione per quel territorio in provincia di Torino.
In Valle d’ Aosta, a Maen, frazione di Valtournanche, negli anni 70-80 nasce un’ altra Oasi. Una casa per camp estivi, ritiri spirituali, vacanze per famiglie.
Tutte opere sempre sognate e realizzate dal vulcanico e indomabile spirito di don Aldo, sotto l’ insegna Oasi che significa posto di ristoro, di pace ma anche acronimo di Ora Amici Sempre Insieme.
Uno spirito infuso nei suoi ragazzi che ancora oggi portano avanti le missioni con quel motto che don Rabino ripeteva sempre: “fate le cose per bene e state di buonumore”. Detto in torinese, quel dialetto imparato fin da bambino quando frequentava i campi e l’ oratorio del Rebaudengo al fondo di corso Vercelli.