CANOBBIO E IL MILIONE DI TORTE DI NOCCIOLE
Giuseppe Canobbio è l’uomo del milione di torte di nocciole.
Pur essendo nato più di 80 anni fa, nella vicina Vesime (Asti), vive da sempre a Cortemilia, nel cuore delle Langhe, a due passi dal suo laboratorio, e dalla pasticceria, “La Corte di Canobbio”, dove si alternano caffè e calici di passito insieme alla sua famosa torta di nocciole, agli imperdibili bacetti di dama, ai «cortemiliesi» e a tanti altri dolci. Non ha mai voluto lasciare il suo paese, noto per la Sagra della Nocciola e i trascorsi storici di centro strategico per gli antichi Romani (fu la Cohors Aemilia del console Marco Emilio Scauro). Ed è proprio nella piazza del borgo storico che nel 2019 ha sfornato la sua milionesima torta alle nocciole. Tante ne ha fatte durante il lungo e onorato percorso professionale. Sempre accanto alla moglie Ester, alle figlie Paola, Claudia e Barbara.
Giuseppe ha cominciato a 16 anni. E poi ha sempre proseguito nell’attività di pasticcere, con la sapienza appresa in casa. Praticamente mai un giorno di ferie o di malattia, a una media di 40 al giorno, ecco fatto il milione di torte.
Il segreto della sua torta di nocciole – oggi divenuta il simbolo non solo della cittadina sul fiume Bormida ma delle Langhe intere – non è soltanto nelle materie prime, comunque di qualità assoluta: è nella sapienza del pasticcere che ha saputo rielaborare la ricetta antica delle mamme di Cortemilia, in particolare quella di sua madre Giuseppina. Tanto che all’inizio, negli Anni ‘60, Ester la vendeva come «la torta di mia suocera».
Ancora oggi Giuseppe sovrintende all’impasto della torta che ha fatto la fortuna di famiglia anche se non ha mai voluto inserirsi nella grande distribuzione. Chi vuole assaporarla deve per forza andare a Cortemilia per acquistarla: “A me va bene così. Pesare la farina e rompere le uova non è da tutti. E poi fare dolci deve essere un piacere prima che una fonte di guadagno”.
Se n’ è andato nel maggio del 2021, dopo lunga malattia, lasciandoci il profumo dei suoi dolci alla nocciola.