GIROVAGANDO.. IL CAMPANILE GRISSINO DI TORINO

Girovagando per Torino vi capiterà di osservare la città dall’ alto e da qualsiasi punto vi salteranno subito agli occhi la Mole Antonelliana insieme a qualche grattacielo, vecchio e nuovo, e quel campanile così strano. Lungo come un grissino, colorato, illuminato di notte, davvero una costruzione insolita.
E’ la torre campanaria della chiesa dedicata a Nostra Signora del Suffragio, impropriamente detta di Santa Zita, di via San Donato 33, nell’ omonimo quartiere a poche centinaia di metri da piazza Statuto. Fu aperta al culto il 1 novembre 1876 dopo 13 anni di lavori ed era la casa madre dell’ ordine religioso di suore fondato da Francesco Faà di Bruno. Generale dell’ Esercito, matematico, astronomo…insomma una personalità eclettica prima della sua dedizione totale alla chiesa e ai poveri. Nominato beato da papa Giovanni Paolo II nel 1988 e le sue spoglie riposano proprio nella chiesa di via San Donato.
Quell’ edificio fu costruito dal Faà di Bruno e le sue capacità tecnico scientifiche si rivelano soprattutto osservando il campanile che domina la cupola in stile romanico-bizantino. La torre è alta 75 metri mentre la base è un quadrato di soli 5 metri per lato. Insomma, un vero grissino.
La cella campanaria non si trova in cima come in tutti i campanili, ma a metà. Trentadue colonne metalliche sorreggono la cella per non ostacolare il propagarsi delle onde sonore delle campane che a mezzogiorno arrivano in tutto il quartiere di San Donato nonostante il caos odierno.
In cima c’ è un osservatorio astronomico dove lavorava Francesco Faà di Bruno, oggi in disuso, e un orologio con quattro quadranti illuminati anche di notte, utilissimi quindi a tutti agli abitanti del borgo.
Sulla guglia una statua dorata di San Michele Arcangelo nell’ atto di suonare la tromba.