5 settembre 1939 – La Sindone viene nascosta a Avellino
Sono i giorni in cui l’Europa sprofonda nell’incubo della Seconda Guerra Mondiale e – nonostante l’Italia fosse ancora molto lontana dal conflitto bellico – il re Vittorio Emanuele III pensa di mettere al sicuro la Sacra Sindone temendo che la reliquia possa subire danni da un eventuale bombardamento. La disposizione del Re è molto chiara: il lenzuolo deve lasciare Torino.
La Sindone viene quindi trasferita a Roma dove risiedono i Savoia con l’intenzione di portarla in Vaticano ma, nonostante l’intervento del cardinal Montini (futuro Papa Paolo VI), l’ipotesi viene scartata e si effettua quindi il trasloco a Avellino, nel santuario di Montevergine. Il tutto avviene in pochi giorni. Dal trasferimento a Torino alla nuova collocazione si arriva al 25 settembre: un trasferimento in gran segreto, in auto privata, senza scorta.
Per sette anni la Sindone rimarrà custodita sotto l’altare dove i monaci benedettini recitavano ogni giorno il Vespro. Il ritorno a Torino nel giugno 1946.