Thyssen: pena ridotta rabbia parenti vittime,
Dopo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello, che non ha riconosciuto il dolo eventuale e ha ridotto le pene degli imputati. “Questa è la giustizia italiana, che schifo”, hanno urlato nella maxi aula 1 subito dopo la lettura della sentenza. Il pm Raffaele Guariniello ha già annunciato il ricorso. In corso un incontro in Prefettura con i parenti delle vittime. Condanne quasi dimezzate, niente omicidio volontario. Due ore di camera di consiglio e la Corte d’Assise d’appello di Torino stronca la sentenza di primo grado del processo Thyssenkrupp, riducendo le pene inflitte ai sei imputati e cancellando quell’ipotesi d’accusa che aveva rivoluzionato la giurisprudenza sulle morti sul lavoro. Per Harald Espenhahn, ex amministratore delegato della multinazionale tedesca dell’acciaio, l’imputato che – unico caso finora in Italia – doveva rispondere di omicidio con “dolo eventuale”, gli anni di carcere scendono da 16 e mezzo a dieci. A Marco Pucci e Gerald Priegnitz vengono inflitti sette anni, a Raffaele Salerno otto e mezzo, a Cosimo Cafueri otto, Daniele Moroni nove.