9 luglio 1856 – Muore Amedeo Avogadro
Lorenzo Romano Amedeo Carlo Avogadro, conte di Quaregna e Cerreto, è stato un chimico e fisico di fama internazionale. Nacque a Torino il 9 agosto 1776 in un’antica famiglia nobile piemontese. Amedeo fu un brillante studente; si laureò molto giovane (vent’anni; 1796) in diritto canonico e iniziò a praticare. Comunque, poco dopo si dedicò allo studio della fisica e della matematica, le sue scienze preferite, e nel 1809 cominciò a insegnarle al collegio di Vercelli.
Durante la sua permanenza a Vercelli scrisse una memoria nella quale formulò un’ipotesi che viene oggi chiamata Legge di Avogadro che oggi siamo abituati ad esprimere nella forma:
« volumi uguali di gas diversi, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole » |
Con entusiasmo, prese parte ai movimenti politici rivoluzionari del 1821 (contro il re di Sardegna), cosicché due anni dopo venne rimosso dalla sua posizione (o, come venne dichiarato ufficialmente, l’università era «lieta di permettere a questo interessante scienziato, di prendere una pausa di riposo dai pesanti doveri dell’insegnamento, in modo da essere in grado di dare una migliore attenzione alle sue ricerche»). L’insegnamento fu così nuovamente assegnato ad Avogadro, il quale lo tenne fino al 1850.
Comunque, con il tempo il suo isolamento politico venne gradualmente ridotto, in quanto le idee rivoluzionarie ricevevano una crescente attenzione da parte di casa Savoia, fino a quando nel 1848 Carlo Alberto emise una costituzione moderna (lo Statuto Albertino. Ben prima di ciò a seguito della crescente attenzione per i suoi lavori, Avogadro venne richiamato all’Università di Torino, dove insegnò per altri venti anni. Morì nel 1856 e venne sepolto nel cimitero di Quaregna in provincia di Biella.
Molto poco si sa della sua vita privata e della sua attività politica; nonostante il suo aspetto non bellissimo (almeno a giudicare dalle rare immagini trovate), era conosciuto come un discreto tombeur de femmes anche se uomo religioso e devoto a una vita sobria. Ebbe otto figli nessuno dei quali seguì le orme paterne.
Avogadro occupò incarichi pubblici in statistica, meteorologia, e pesi e misure (introdusse il sistema metrico decimale in Piemonte) e fu un membro del Reale Concilio Superiore sulla Pubblica Istruzione.