13 luglio 1814 – Istituita a Torino l’ Arma dei Carabinieri
Con una mozione approvata all’unanimità nel giugno 2014 il Consiglio comunale di Torino ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri. La mozione ricorda come in quest’anno ricorra il bicentenario della fondazione della Benemerita che avvenne a Torino il 13 luglio 1814, da parte del Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I. Proprio per rafforzare la propria partecipazione alla celebrazione dell’anniversario, la Città intende conferire all’Arma dei Carabinieri l’onorificenza “in riconoscimento della meritevole attività sul nostro territorio ed in considerazione del profondo legame storico e di affetto tra i cittadini di Torino ed i Carabinieri”.
La fondazione del corpo fu dapprima ideata a Cagliari nel giugno 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia concretizzatasi il 13 luglio 1814, una volta rientrato a Torino, con la promulgazione delle Regie Patenti, allo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei Carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall’arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.
Dopo l’occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 (“Regie Patenti”), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l’eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d’onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto a un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell’eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d’élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie).
L’arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, e ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d’assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono “Arma” l’8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali del Regio Esercito, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell’Esercito, divennero “l’Arma” per antonomasia.