La Conferenza episcopale piemontese ha reso noto, nei mesi scorsi, che e’ stata avviata l’inchiesta diocesana per la causa di canonizzazione del cardinale Anastasio Ballestrero.

Carmelitano, arcivescovo di Torino, Ballestrero,è  morto il 21 giugno 1998 a Bocca di Magra (La Spezia) all’eta’ di 84 anni, e’ stato dal 1979 al 1985 presidente della Cei.  Sull’Osservatore Romano lo ricorda il sacerdote carmelitano Giuseppe Caviglia, che negli ultimi 25 anni ne e’ stato il segretario particolare. “Padre Anastasio Ballestrero – scrive – e’ stato vescovo, e’ stato cardinale, e’ stato presidente della Conferenza episcopale italiana, ma e’ stato soprattutto un carmelitano, e un carmelitano parte dal cuore, sia nel relazionarsi con Dio, sia nel relazionarsi con i propri fratelli”.    “Padre Anastasio ci esortava – e non perdeva occasione di farlo – a tralasciare tanti libri sulla preghiera. Non perche’ non fosse attento alla cultura o estraneo ai dibattiti teologici, ma perche’ il leggere molti libri depista dall’orazione autentica, vera e semplice, fatta nell’intimita’ del cuore. Allora e’ meglio trascurare il ‘sapere’ umano, le tante parole dell’uomo, e affidarsi solamente alla Parola di Dio”, aggiunge il sacerdote.

Fu arcivescovo di Torino negli anni Ottanta, anni difficili segnati dal terrorismo e dalla crisi. Fu padre Anastasio ad accogliere papa Wojtyla per la sua prima visita nel capoluogo torinese.

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