20 maggio 2024

20 maggio 1990 – Pier Giorgio Frassati è beato

FRASSATI
« Vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere ma vivacchiare… »
(Pier Giorgio Frassati)

Era un ragazzo molto vivace, solare, sempre allegro e ricco d’energie. Pier Giorgio Frassati era nato il 6 aprile 1901, in una delle famiglie più in vista dell’alta borghesia torinese. Il padre, Alfredo Frassati, nonostante fosse laureato in legge e avesse vinto il concorso per la libera docenza in Diritto penale, preferì la carriera giornalistica e, dopo aver rilevato la redazione della Gazzetta Piemontese, la trasformo in una nuova testata: La Stampa.La madre di Pier Giorgio era Adelaide Ametis, una pittrice valente e apprezzata, espose alcune opere alla Biennale di Venezia e una di esse venne acquista dal re Vittorio Emanuele III.

Pier Giorgio aveva una sorella più piccola di un anno Luciana, che morirà nel 2007 a 105 anni. I due fratelli Frassati ricevettero un’educazione abbastanza rigida, se non spartana, tanto che Luciana rammentava:  “La casa signorile in cui vivevamo sembrava una caserma“. Vigeva un duro sistema di regole e doveri basato sul rispetto, l’ordine, la disciplina e l’onore. La fede fu impartita solamente dalla madre.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il giovane Pier Giorgio si impegnò alacremente per rendersi utile nei confronti dei più poveri, inviava costantemente i suoi piccoli risparmi ai soldati e alle loro famiglie. Nel 1919 si iscrisse al Politecnico alla facoltà di Ingegneria meccanica con specializzazione in mineraria, voleva poter lavorare al fianco dei minatori, che all’epoca erano la classe operaia più disagiata. Proprio all’Università ebbe inizio la sua intensa attività all’interno di molte associazioni di stampo cattolico.

Appassionato sportivo, prediligeva le escursioni in montagna, come testimoniato dalle numerose fotografie.

Pur essendo impegnato in numerose associazioni, il 18 maggio 1924, durante una gita al Pian della Mussa con alcuni amici, Pier Giorgio fondò la Compagnia dei Tipi Loschi, che dietro le apparenze scherzose e goliardiche, nascondeva l’aspirazione ad un’amicizia profonda, fondata sul vincolo della preghiera e della fede. Nonostante le ricchezze di famiglia che venivano elargite ai figli con grande parsimonia, Pier Giorgio era spesso al verde, il più delle volte, i suoi pochi soldi venivano donati ai poveri che incontrava o a cui faceva visita.

Forse è proprio visitando i poveri che contrasse una polmonite fulminante che lo portò alla morte in poco meno di una settimana.  La famiglia non si rese conto del suo malessere, erano infatti tutti molto impegnati a seguire la nonna materna che morì un giorno prima di Pier Giorgio, capirono quanto stesse male solo quando non riuscì ad alzasi dal letto per assistere alle esequie della nonna. Il medico chiamato in grave ritardo fece il possibile iniettando un vaccino sperimentale che fu fatto arrivare direttamente da Parigi, ma era tardi per qualsiasi rimedio: il 4 luglio 1925 il giovane Pier Giorgio Frassati morì.

Ai funerali presero parte molti amici, importanti personalità ma soprattutto tantissimi poveri, che erano stati aiutati dal ragazzo. Davanti a una moltitudine così numerosa e vedendolo così amato, la famiglia si rese conto di come e dove era vissuto Pier Giorgio, tanto che il padre esclamò amareggiato: “Io non conosco mio figlio!” aveva perso irrimediabilmente l’occasione.  

Poi ci fu un miracolo riconosciuto dalla chiesa: verso la fine degli anni ’30 un friulano, tale Domenico Sellan contrasse il Morbo di Pott, quasi in fin di vita pregò con intensità stringendo tra le mani un’immagine con una piccola reliquia di Pier Giorgio Frassati. Guarì in modo repentino senza alcuna spiegazione scientifica.

Giovanni Paolo II definì Pier Giorgio Frassati un alpinista tremendo e il ragazzo delle otto beatitudini e lo proclamò Beato il 20 maggio 1990.

Dopo la sua beatificazione, il Club Alpino Italiano, ha dedicato a Pier Giorgio Frassati, una rete di sentieri detti appunto Sentieri Frassati, la rete è estesa in tutte le regioni italiane.



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