16 maggio 1915 – Scioperi e tumulti a Torino contro l’ entrata in guerra
Si apre a Bologna il convegno nazionale del Partito socialista indetto tre giorni prima per discutere l’opportunità dello sciopero generale. A Torino, nonostante alcuni pareri contrari, alla Camera Generale delLavoro si stabilisce di indire lo sciopero senza attendere la decisione di Bologna, che lascerà libera scelta di azione alle organizzazioni locali.
Al mattino si formano lunghissimi cortei per le vie cittadine, e circa 100.000 persone assistono a un comizio in cui parlano tra gli altri Angelo Tasca e Vincenzo Pagella della Cgdl. Verso le 10.30 iniziano le prime cariche della Cavalleria: il giovane falegname Carlo Dezzani rimane ucciso, mentre 14 dimostranti sono feriti. Gli scontri continuano per tutta la giornata, e verso le 15.30 alcuni operai saccheggiano un negozio di armi, ingaggiando un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine: molti i feriti, ma nessuna vittima.
Il generale Sapelli ordina di occupare la casa del Popolo, che viene saccheggiata e semidistrutta, mentre il gruppo dei dirigenti socialisti è arrestato. Dopo tale episodio i socialisti della minoranza consiliare invitano gli operai a tornare al lavoro, cosa che avviene solo il 19 maggio.