14 marzo 1820 – Nasce Vittorio Emanuele II di Savoia
Vittorio Emanuele II di Savoia è stato l’ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo re d’Italia (dal 1861 al 1878). Per non aver abrogato lo Statuto Albertino gli venne dato l’appellativo di Re galantuomo o Re gentiluomo, appellativo con cui è ricordato tutt’oggi. Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso, conte di Cavour, portò infatti a compimento il Risorgimento nazionale e il processo di unificazione italiana. Per questi avvenimenti viene indicato come “Padre della Patria“. A lui è dedicato il monumento nazionale eponimo del Vittoriano, sito a Roma, in piazza Venezia, ma anche la Galleria di Milano e il monumento di Torino.
Vittorio Emanuele era il primogenito di Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, e di Maria Teresa d’Asburgo-Toscana. Nacque a Torino e trascorse i primi anni di vita a Firenze. Il padre era uno dei pochi membri maschi di Casa Savoia, seppur del ramo cadetto. Dopo la morte del re di Sardegna e di suo fratello, Carlo Alberto sarebbe divenuto il legittimo re. Tuttavia, in seguito ai moti del 1821, che portarono all’abdicazione di Vittorio Emanuele I, Carlo Alberto fu costretto a trasferirsi con la sua famiglia a Novara, dato il suo coinvolgimento nei disordini.
Per via della grande differenza somatica con il padre,già evidente in tenera età, circolò la voce che Vittorio Emanuele non fosse il vero figlio della coppia reale, bensì un bimbo d’origine popolana sostituito al vero primogenito di Carlo Alberto, morto ancora in fasce in un incendio nella residenza del nonno a Firenze. Alcuni storici moderni hanno dato credito a questa ipotesi, negata per oltre un secolo, L’ipotetico vero padre di Vittorio Emanuele fu identificato con il macellaio toscano Tanaca, che aveva denunciato in quegli stessi giorni la scomparsa di un figlio e che in seguito sarebbe divenuto improvvisamente ricco.Altri indicarono un macellaio di Porta Romana, tale Mazzucca. Altri storici esprimono dubbi sull’autenticità della vicenda o la confinano nell’ambito del pettegolezzo.
Il Re non amava la vita di corte preferendo dedicarsi alla caccia e al gioco del biliardo che ai salotti mondani. Per la propria amante, e poi moglie morganatica, Rosa Vercellana, acquistò i terreni ora noti come Parco regionale La Mandria e vi fece realizzare la residenza nota come Appartamenti Reali di Borgo Castello.
Fu il Re del trasferimento della capitale da Torino a Firenze e a Roma, delle Guerre d’ Indipendenza, della Breccia di Porta Pia, gli accordi Plombieres, l’ incontro con Garibaldi a Teano.
A fine dicembre dell’anno 1877 Vittorio Emanuele II, amante della caccia ma delicato di polmoni, passò una notte all’addiaccio presso il lago nella sua tenuta di caccia nel Lazio. L’umidità di quell’ambiente gli risultò fatale. Secondo altri storici le febbri che portarono alla morte Vittorio Emanuele erano invece febbri malariche. Il 9 gennaio alle ore 14:30 il Re morì dopo 28 anni e 9 mesi di regno, assistito dai figli ma non da Rosa Vercellana (a cui fu impedito di recarsi al capezzale dai ministri del Regno). Voleva essere sepolto a Superga invece fu tumulato al Pantheon di Roma.