13 marzo 1886 – Approvato progetto per la Mole Antonelliana
Ci sono voluti otto anni per ottenere il via libera definitivo al nuovo tempio israelitico. Un iter burocratico lunghissimo con peripezie e conflitti di competenze, ma in data odierna si approva il definitivo progetto della Mole Antonelliana, così come la conosce il mondo intero.
L’ altezza di 165,35 metri ne fa l’ edificio in muratura più alto per l’ epoca. Il progettista Alessandro Antonelli è nato a Ghemme (Novara) nel 1798 e si laurea in ingegneria a Torino nel 1824. E’ già famoso per la svettante cupola della basilica di San Gaudenzio di Novara, ma anche per l’ originale edificio realizzato in Vanchiglia e denominato “fetta di polenta” e per la Casa dellle Colonne di corso Matteotti, sempre a Torino.
Ma questa è senz’ altro la sua opera più ardita e famosa. Anche se gli causò non pochi problemi: all’ inizio per l’ ardire della cupola si temeva che potesse cedere poi per i costi ritenuti eccessivi. Nel 1873 la comunità israelita, delusa da tutti questi problemi e dai costi aggiuntivi, barattò l’opera con il Comune di Torino, che cedette ad essa un terreno in quartiere San Salvario, per costruire l’attuale sinagoga, e che si fece carico dei costi di ultimazione della Mole (circa 40.000 lire di allora), per dedicarla al re d’Italia Vittorio Emanuele II. Verrà conclusa e inaugurata nel 1889.
Purtroppo il progettista non riuscirà a vederla finita, Antonelli era morto un anno prima, nel 1888.