7 MARZO 1678 – Nasce a Messina Filippo Juvarra
Architetto e scenografo, fu uno dei maggiori esponenti del Barocco in Italia e lavorò per moltissimi anni come architetto di Casa Savoia. L’incontro tra l’architetto messinese e Casa Savoia è stato di sicuro uno dei più proficui della storia dell’architettura. Senza i Savoia Juvarra avrebbe faticato, e non poco, a farsi strada, e senza Juvarra i Savoia avrebbero espresso meno la loro grandezza; inoltre, particolare non trascurabile, la Torino odierna sarebbe molto più povera e meno affascinante.
La formazione di Filippo Juvarra avvenne a Messina, dove studiò architettura sui trattati e lavorò come scenografo e argentiere. Si spostò poi a Roma nel 1704 e fu allievo di Carlo e Francesco Fontana, dopo pochi mesi vinse un prestigioso concorso che diede inizio alla sua attività in proprio. Il periodo romano di Juvarra si può riassumere in grandi successi per i suoi progetti, ma pochissimi lavori perché troppo dispendiosi: insomma, un periodo avaro di soddisfazioni.
Nel 1714, diventato l’architetto di fiducia di Vittorio Amedeo II di Savoia, che per un breve periodo aveva ottenuto la corona del re di Sicilia, il re lo aveva richiamato a Messina per farlgli completare una serie di progetti. Scambiata la corona di Sicilia con quella di Sardegna il re si stabilì a Torino e decise di impiegare Juvarra per mettere in atto un grandioso progetto di riqualificazione urbana che desse lustro al nuovo regno.
Seguirono moltissimi anni di febbrile lavoro per l’architetto siciliano. Solo per quello che riguarda l’architettura religiosa, sono da ricordare la torre campanaria del Duomo di Torino, la facciata della chiesa di Santa Cristina ispirata alla chiesa di Roma di San Marcello al Corso del maestro Carlo Fontana, la chiesa di San Filippo Neri e quella del Carmine, Sant’Andrea a Chieri (andata distrutta) e soprattutto La Basilica di Superga uno dei suoi capolavori, costruita per un voto del re tra il 1716 e il 1731.
Innumerevoli sono gli interventi negli edifici civili. I progetti di Filippo Juvarra comprendevano una vera e propria corona di regge che circondavano la capitale tra cui il Castello di Rivoli (incompiuto), la palazzina di caccia di Stupinigi con l’originale pianta ovale che si espande ad X verso i giardini e la reggia di Venaria Reale con la Grande Galleria e la chiesa di Sant’Uberto. All’architetto si devono anche i quartieri di via del Carmine-corso Valdocco e di via Milano-piazza Emanuele Filiberto.
Morì a Madrid, in Spagna, il 31 gennaio 1736. I suoi eredi-architetti a Torino furono Bernardo Antonio Vittone che continuò lo stile barocco contaminandolo con quello di Guarino Guarini e Benedetto Alfieri, zio di Vittorio, che proseguì le istanze classicistiche.