6 MARZO 1683 – Muore a Milano Camillo Guarino Guarini
Nato a Modena il 17 gennaio 1624 fu uno degli architetti più importanti del periodo Barocco e a Torino realizzò le sue opere più importanti.
Entrato nel 1639 nell’ordine dei Teatini, si trasferì a Roma per il noviziato, qui entro in contatto e studiò in modo approfondito l’architettura di Francesco Borromini che influenzò la sua opera, e in particolare i primi progetti. Nel 1647 rientrò a Modena dove fu ordinato sacerdote e iniziò la sua attività di architetto partecipando al cantiere per la nuova Casa dell’Ordine. A soli trent’anni venne nominato Preposito della sua casa ma la nomina fu contrastata dal futuro duca d’Este Alfonso III, in seguito a questo episodio Guarini ritenne opportuno lasciare la sua città. Seguirono un decennio di viaggi arricchenti, anche fuori Italia, in Francia, ad esempio, approfondì le conoscenze e manifestò interesse per l’architettura gotica.
Guarino Guarini arrivò a Torino nel 1666 per occuparsi della chiesa teatina di San Lorenzo, ma ben presto fu convocato a lavorare per Casa Savoia.
La chiesa di San Lorenzo, che si affaccia su piazza Castello, è la prima opera in cui Guarini mette il suo ingegno: innegabile gioiello barocco a pianta centrale ottagonale con i lati di forma convessa e presbiterio ellittico che segna l’asse principale della composizione. La cupola ad effetto è a costoni che si intrecciano via via, fino a formare l’ottagono della pianta sul quale poggia la lanterna.
La prima costruzione eseguita per i Savoia è la Cappella della Sacra Sindone che è situata nell’abside del Duomo di Torino confinante con il Palazzo Reale; la cappella è ancora sottoposta a restauro dopo l’incendio che la devastò nella notte dell’11 aprile del 1997. Guarini innestò sul corpo cilindrico tre pennacchi che reggono il tamburo, sei finestroni si alternano a nicchie convesse. La cupola è definita da costoloni che ne spezzano la superficie e la luce è diffusa da numerose finestre che emergono all’esterno. L’elemento originale è la pagoda ottenuta dalla riduzione degli elementi concentrici che la compongono. Ma l’opera di Guarino Guarini non si fermò agli edifici sacri.
Emanuele Filiberto, detto il muto, gli commissionò la radicale trasformazione del Castello Reale di Racconigi da fortezza medioevale a Villa delle delizie. Lo splendido risultato è ancora sotto gli occhi di tutti. Ma l’opera più famosa in città è di certo Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano. E’ costruito su pianta a U e ha una facciata monumentale di grande impatto visivo, che alterna parti concave con parti convesse. La sua configurazione può essere stata ispirata dai progetti di Gian Lorenzo Bernini per il Palazzo del Louvre, ma anche dall’Oratorio dei Filippini del grande e ammirato maestro Borromini, richiamato anche nell’uso del mattone a vista trattato come materia modellabile.