06 marzo 2024

Le zampe dei cavalli nei monumenti equestri

caval d bron

Vi siete mai chiesti perché nei monumenti equestri cambia la posizione delle zampe dei cavalli? Ebbene, non è sempre e solo questione di estro artistico.

Il monumento equestre è di sicuro il riconoscimento più alto e prestigioso che consente all’arte di consegnare alla storia eroi e personaggi famosi.

Di solito i monumenti equestri sono collocati su ampi basamenti, contro uno sfondo libero, o più spesso colonnato, e occupano posizioni di rilievo nelle piazze o nei viali principali di città e paesi. La fortuna dei questo tipo di monumento è dovuta alle diverse possibilità di esaltazione individuale e collettiva che di per se offre: dall’ostentazione della ricchezza, alla celebrazione di atti di eroismo a vere e proprie raffigurazioni di momenti epici.

Ma il monumento ha un linguaggio immediato e quindi, oltre ai tratti somatici del personaggio, ci rimanda anche altre informazioni. Le zampe del cavallo ad esempio, hanno un preciso significato: se l’animale ha tutte e quattro le zampe appoggiate a terra, il suo cavaliere è morto di morte naturale; se una delle zampe anteriori del cavallo è sollevata il guerriero è stato ferito in battaglia; se il cavallo ha tutte e due le zampe anteriori sollevate, non c’è dubbio, l’eroe è stato ferito gravemente o addirittura è morto in seguito alle ferite riportate in combattimento.

Torino è una delle città italiane con il più alto numero di monumenti equestri.

Il più bello e famoso, e non si tratta di un giudizio soggettivo, è il Caval ‘d brons, monumento equestre in bronzo dedicato a Emanuele Filiberto e collocato in piazza San Carlo. La splendida cornice, di quello che è considerato il salotto cittadino, esalta l’equilibrio delle forme, il volto del cavaliere e l’imponenza della figura immortalata nell’atto di rimettere nel fodero la spada. Di sicuro è l’opera più nota di Carlo Marocchetti.

Ma molti altri cavalieri occupano spazi importanti in città.

Circondato dal verde del Valentino fa mostra di se Amedeo di Savoia, il famoso duca di Aosta gravemente ferito nella battaglia di Custoza del 1866.

In piazza Solferino è collocato dal 1849, il monumento a Ferdinando di Savoia Genova immortalato da Alfonso Balzico durante la battaglia della Bicocca. Le zampe del cavallo sono sì ancorate a terra, ma piegate e  scomposte, ed è evidente il grande sforzo che il cavaliere compie per rimanere in sella. Il significato è chiaro: in quella battaglia morì il cavallo.

Patrizia Durante



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