09 febbraio 2024

9 febbraio 1867 – Esce la Gazzetta Piemontese, diventerà La Stampa

gazzetta piemontese

Arriva in edicola con il nome di Gazzetta Piemontese il giornale del romanziere Vittorio Bersezio. Il motto  del giornale era «Frangar non flectar» (“Mi spezzerò ma non mi piegherò″) e il prezzo era di 5 centesimi, l’ abbonamento per un anno in tutto il Regno d’ Italia costa 22 lire.  Nell’ editoriale del primo numero si legge che la nascita del quotidiano è diretta conseguenza del trasferimento della capitale da Torino a Firenze e quindi “l’ abbandono dalla nostra città della Gazzetta Ufficiale”. I servizi riguardano “la polizia e le sue arti”, “un furto in carcere” e “il mangiatore di monete”.

Nei primi anni di vita il giornale uscì dalla tipografia Casimiro Favale, in via Dora Grossa (oggi via Garibaldi), ebbe una tiratura di 7-8000 copie e due edizioni giornaliere, mattutina e pomeridiana. Nel 1880 la Gazzetta Piemontese fu acquistata dal deputato liberale Luigi Roux, che ne assunse anche la direzione.

Nel 1894 divenne comproprietario l’imprenditore e giornalista Alfredo Frassati, che affiancò Roux nella direzione. Da condirettore decise di rilanciare il giornale. La testata fu modificata in La Stampa mentre motto e prezzo restarono immutati. Il quotidiano apparve con la nuova testata il 2 gennaio 1895; Frassati trasferì poi la sede in un palazzo di piazza Solferino. Introdusse anche nuove tecnologie: arrivò la linotype, una delle prime in Italia.

In pochi anni la tiratura de La Stampa salì a 50.000 copie. Nel 1900 Roux cedette la proprietà della testata: due terzi a Frassati e un terzo al finanziere E. Pollone.

 



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