5 febbraio 2004 – Muore a Cuneo Nuto Revelli
Si è spento nella sua casa di Cuneo, la città dove era nato nel 1919. Ufficiale degli alpini, partigiano, scrittore. Nuto Revelli partecipò alla seconda battaglia difensiva del Don. A partire dal febbraio 1944 prese parte alla Resistenza guidando le formazioni Giustizia e Libertà nel Cuneese.
I suoi primi libri, tutti pubblicati da Einaudi, trattano dell’ esperienza come ufficiale alpino sul fronte russo durante la tragica ritirata del gennaio 1943 ed il suo successivo passaggio nelle file della Resistenza: Mai tardi, diario di un alpino in Russia, il suo volume autobiografico La guerra dei poveri e L’ultimo fronte, lettere di soldati caduti o dispersi nella II guerra mondiale. La strada del Davai è invece l’accusa all’organizzazione dei vertici militari, responsabili della tragedia russa.
L’altro tema al quale Revelli ha prestato particolare attenzione è stato lo studio e la denuncia delle condizioni di vita dei contadini poveri delle vallate cuneesi, con l’emigrazione di massa nel dopoguerra verso le grandi industrie della città. I suoi due più importanti lavori sono basati su lunghe interviste biografiche con uomini e donne delle vallate cuneesi e rappresentano anche importanti e pionieristici contributi all’affermazione e allo sviluppo della storia orale italiana. Con Il mondo dei vinti e L’anello forte, con oltre 270 interviste stenografate e successivamente ribattute a macchina, Revelli ha dato voce ai “vinti” e, attraverso le loro storie, ha riportato all’attenzione un mondo dimenticato e abbandonato.
« …Volevo che i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi. Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell’ignoranza, come eravamo cresciuti noi della “generazione del Littorio”. Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta… »